PNRR: assegnati i contributi del “Fondo per la progettazione territoriale”

È stato pubblicato sulla G.U. n. 41 del 18 febbraio 2022, S.O. n. 6, il Dpcm. 21 febbraio 2022, proposto dal Ministero per il Sud e la Coesione territoriale, che ripartisce il “Fondo per la progettazione territoriale” di Euro 161.515.175, finalizzato a rilanciare e accelerare la progettazione nei piccoli Comuni, le Province e le Città metropolitane delle Regioni del Sud, Marche e Umbria, nonché nei Centri delle Aree interne.
Tale misura innovativa sostiene gli Enti territoriali che assumono i Progetti vincitori dei concorsi e da utilizzare per partecipare ai Bandi e all’assegnazione delle risorse del “Pnrr”.
Il “Fondo” è ripartito tra 7 Città metropolitane, 38 Province e circa 4.800 Comuni fino a 30.000 abitanti delle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e Umbria, o ricompresi nella mappatura delle Aree interne. Le Città metropolitane riceveranno ciascuna un milione di Euro, mentre alle singole Province sono riservati Euro 500.000.
Gli Enti possono utilizzare le risorse del “Fondo” per promuovere Bandi rivolti a Professionisti che andranno a presentare Progetti in ambito urbanistico o di Innovazione sociale e, così, le Amministrazioni interessate avranno a disposizione Progetti già pronti per partecipare all’assegnazione delle risorse del “Pnrr”, dei Fondi strutturali europei o del “Fondo per lo Sviluppo e la Coesione”.
I Comuni fino a 5.000 abitanti possono utilizzare, in tutto o in parte, il contributo anche per affidare incarichi per la redazione di Progetti di fattibilità tecnico-economica.
Le Proposte progettuali devono essere coerenti o complementari rispetto agli Obiettivi del “Pnrr”, dei Fondi strutturali europei o del “Fondo per lo Sviluppo e la Coesione”; se si riferiscano ad Interventi di carattere sociale, devono avere un livello di dettaglio sufficiente ad avviare le procedure di affidamento del Servizio o di co-progettazione, mentre in caso di lavori pubblici il livello progettuale proposto deve essere almeno pari a quello del Progetto di fattibilità tecnico-economica.
L’Agenzia per la Coesione territoriale ha già pubblicato Schemi di bando-tipo per i concorsi di progettazione e idee, sviluppati in collaborazione con l’Anac e consultabili al link https://www.agenziacoesione.gov.it/lacoesione/le-politiche-di-coesione-in-italia-2014-2020/fondo-concorsi-progettazione-e-idee-per-la-coesione-territoriale/.
Possono essere finanziate dal “Fondo” le spese relative ai premi per la messa a bando dei concorsi, i compensi per lo sviluppo di Progetti di fattibilità tecnico-economica nei Comuni fino a 5.000 abitanti, le spese per i rilievi e per le indagini strettamente necessari per l’avvio delle procedure, le spese di pubblicazione dei Bandi, le spese per le commissioni di gara, le spese per attività tecnico amministrative di supporto, le Imposte e le Tasse, mentre non sono ammesse le spese per espropri, acquisto di aree, lavori e fornitura di beni di qualsiasi natura.
Gli Enti beneficiari possono avviare le procedure per i concorsi e per l’affidamento di Progetti di fattibilità tecnico-economica (quest’ultimi solo per i Comuni fino a 5.000 abitanti). I Bandi devono essere pubblicati e gli affidamenti disposti per l’intera somma assegnata entro 6 mesi dall’entrata in vigore del citato Dpcm., pena la revoca del contributo.
Se un Ente non utilizza (o non lo fa per intero) il contributo assegnato, la parte non utilizzata viene revocata e le risorse tornano nella disponibilità del “Fondo” e riassegnate agli Enti beneficiari che non sono stati sottoposti a revoca. Pertanto, gli Enti che utilizzano interamente e nei tempi previsti le risorse assegnate potranno ulteriormente ricevere gli ulteriori fondi che saranno redistribuiti con successivo Decreto disposto dal Ministro per il Sud e la Coesione territoriale.