“Pnrr”: il quadro delle misure che permetteranno connessioni Internet diffuse e ad alta capacità
Con una Nota pubblicata il 25 marzo 2022 sul sito “Italiadomani”, il Governo ha fatto il punto sulla gamma di Interventi avviati nell’ambito del “Pnrr” per assicurare la connettività superveloce in ogni area del Paese.
Il “Piano” prevede finanziamenti per Euro 6,71 miliardi al fine di far diventare l’Italia un territorio interamente servito da connessioni digitali veloci, colmando il “digital divide” che ancora penalizza il territorio, in particolare le Aree più interne e periferiche. Sono 5 le Misure che permetteranno connessioni Internet diffuse e ad alta capacità.
L’Obiettivo degli Investimenti è quello di garantire entro il 2026 una connettività a 1 Gigabit al secondo per circa 7 milioni di indirizzi (numeri civici) in tutta Italia e la copertura “5G” nelle Aree a fallimento di mercato.
Riguardo alla copertura “5G”, verranno forniti incentivi per la realizzazione di rilegamenti in fibra ottica di siti radiomobili esistenti e per la costruzione di nuove Infrastrutture di rete mobili.
Le indicazioni ricevute dall’Europa richiedono ai Paesi membri di permettere che, entro il 2030, tutte le famiglie dell’Ue possano beneficiare di una connettività ultraveloce e che le zone abitate siano coperte dalle Reti “5G”.
Il Governo italiano ha anticipato questi esiti al 2026 adottando, tramite il Comitato interministeriale per la Transizione digitale, la “Strategia italiana per la banda ultralarga – Verso la ‘Gigabit Society’”, nota anche come Strategia “Bul”.
Tra i Bandi già promossi per realizzare la “Gigabit Society”, oltre al bando per la copertura “5G”, se ne trovano altri 4:
- il primo Bando, promosso dal Dipartimento per la transizione digitale, dal titolo “Italia a 1 Giga”, promette di aumentare la capacità di trasmissione in download a 1 Gigabit al secondo e di almeno 200 Megabit in upload. Il Bando, con scadenza al 31 marzo 2022, è stato finanziato con una dotazione di oltre Euro 3,6 miliardi per portare Internet veloce a circa 7 milioni di indirizzi civici;
- il secondo Intervento riguarda invece le Isole minori. Anche in questo caso, la finalità è quella di raggiungere le Aree insulari di Lazio, Puglia, Sicilia, Toscana e Sardegna attraverso la progettazione, la fornitura e la posa in opera dei cavi sottomarini necessari a portare la fibra ottica. Chi si aggiudica il lavoro però dovrà anche impegnarsi per la relativa manutenzione dell’opera. La gara si è conclusa il 18 marzo 2022 e si procede, entro il 30 giugno 2022, ai contratti di appalto con durata fino al 2028;
- la terza Misura riguarda la connettività di Scuole. Con “Scuole connesse” la fibra arriverà in oltre 10.000 edifici scolastici, suddivisi in 8 Aree geografiche e saranno garantiti anche i servizi di gestione, manutenzione e assistenza tecnica. Il tutto va realizzato entro il 30 giugno 2026 e assicurato per almeno i 6 anni successivi alla posa in opera;
- la quarta Misura riguarda la connettività di circa 12.300 Strutture pubbliche sanitarie, suddivise in 8 Aree geografiche. Con l’avviso “Strutture sanitarie connesse”, si fornisce connettività a banda larga ad almeno 1 Gigabit/s alle Strutture sanitarie pubbliche, dagli Ambulatori fino agli Ospedali. Il Bando vale oltre Euro 380 milioni.
Per partecipare alle gare, gestite sulla base della Convenzione stipulata dal Dipartimento per la Trasformazione digitale con Invitalia e Infratel Italia, è necessario accedere e registrarsi alla Piattaforma telematica disponibile all’indirizzo web “https://ingate.invitalia.it”.
Il Ministro Colao, in Audizione alla Camera dei Deputati lo scorso 16 marzo 2022, ha dichiarato che “qui l’obiettivo è di stimolare lo sviluppo delle reti laddove il mercato altrimenti non andrebbe. Abbiamo deciso incentivi sostanziali per finanziare il rilegamento in fibra di siti e l’investimento per densificare aree che, al 2026, non sarebbero altrimenti coperte. Per essere efficaci occorrerà prevedere anche un sostegno della domanda, non solo all’offerta, per l’adozione di questi servizi da parte dei cittadini e delle cittadine, in modo tale che questa connettività non resti mera infrastruttura, ma sia effettivamente fruita dalle persone”.