Pisa, 10 luglio 2025 – Si è svolto oggi il Tavolo Tecnico dal titolo “Rimodulazione del ‘Pnrr’ e nuove istruzioni della Commissione Europea. In arrivo nuove opportunità di finanziamento per gli Enti Locali?”, promosso nell’ambito del Progetto “Next Generation EU – EuroPA Comune” da Centro Studi Enti Locali S.p.A. in collaborazione con il Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Pisa.
L’incontro ha riunito esponenti della Commissione Europea, Amministratori locali, Esperti di finanza pubblica e rappresentanti istituzionali per discutere l’impatto della quinta revisione del “Pnrr” e le nuove prospettive offerte agli Enti Locali. Al centro del confronto, la necessità di affrontare con efficacia le prossime scadenze e il ruolo strategico dei Comuni nell’attuazione dei Progetti.
“Abbiamo fatto molta strada come ‘Sistema Paese’ – ha affermato in apertura Nicola Tonveronachi, Ad di Centro Studi Enti Locali – e il raggiungimento dell’Obiettivo della Riforma ‘Pnrr’ 1.11 dei 30 giorni per i pagamenti della P.A. al 31 dicembre 2024 ne è una dimostrazione. Ma è ora necessario uno sprint finale, accompagnato da semplificazione, coordinamento e chiarezza normativa. Prestando massima attenzione, sia alle opportunità che si potrebbero generare per le Amministrazioni pubbliche ‘veloci a spendere’ con la prossima rimodulazione del ‘Piano’, e sia alla gestione delle risorse che verranno trasferite dalle prossime ultime rimodulazioni dal ‘Pnrr’ e ‘Pnc’ verso i Fondi S.i.e. e quelli della Coesione (per il ns. Paese, 153 miliardi di Euro per il ‘Ciclo del Settennato 2021-2017’, anche molto indietro in termini di impegni di spesa e soprattutto di cassa”.
Francesco Rossi Salvemini, membro della Task Force per la Ripresa e la Resilienza della Commissione europea, ha posto l’accento sulla rigidità della nuova scadenza del 31 agosto 2026 per la valutazione della decima e ultima richiesta di pagamento del “Pnrr”: “La scadenza del 31 agosto 2026 non è prorogabile. Per la decima e ultima richiesta di pagamento, la Commissione potrà valutare solo quanto effettivamente realizzato entro quella data. Non sarà più possibile, come in passato, inviare la richiesta e poi continuare a lavorare sulla documentazione. Il lavoro dei Comuni è stato sorprendentemente efficace. Nonostante le difficoltà strutturali, hanno dimostrato capacità di attuazione e rendicontazione superiori alle aspettative. È importante che si facciano sentire presso le strutture centrali attraverso i propri organi di rappresentanza, affinché le loro esigenze siano ascoltate in fase di rimodulazione delle misure”. Rossi Salvemini ha poi toccato il tema cruciale come del possibile riutilizzo delle risorse non spese: “Una riduzione selettiva della spesa, se motivata da scelte razionali e tempestive, non è un fallimento. È anzi il segno di un uso oculato delle finanze pubbliche. L’importante è evitare di lasciare fondi inutilizzati per inerzia o mancanza di proposte alternative”. Infine, uno sguardo al futuro: la Commissione lavorerà affinché l’esperienza del “Pnrr” confluisca in una nuova governance strategica e flessibile dei fondi Eu post-2026, dove – ha sottolineato – i Comuni italiani potranno giocare un ruolo ancora più significativo.
Sul fronte degli Enti Locali, Carmine Pacente, Presidente del Dipartimento Europa di Anci Lombardia, Consigliere comunale di Milano, Membro del Comitato europeo delle Regioni a Bruxelles, ha illustrato i numeri dell’attuazione a livello urbano: “A Milano gestiamo 217 Progetti europei, di cui 96 con fondi ‘Pnrr’. Il 95% è già concluso o in fase avanzata. Questo dimostra che, se messi nelle condizioni, i comuni sanno progettare, spendere e rendicontare efficacemente. La sfida è non tornare indietro, ma consolidare questo protagonismo anche nella futura governance dei fondi europei”.
Più critica Antonietta Caruso, Esperta di monitoraggio su progetti “Pnrr”, che ha rappresentato la voce dei piccoli Comuni: “La revisione genera incertezza. I Comuni minori temono di essere meri spettatori in questa fase decisiva. Servono indicazioni chiare e un effettivo supporto centralizzato. Altrimenti, si rischia una paralisi operativa proprio nel rush finale”.
Il punto sui controlli è stato affidato a Andrea Mazzillo, Economista, Esperto di Finanza locale presso la Sezione Autonomie della Corte dei conti: “L’attuazione è in linea sui target, ma sulla spesa effettiva siamo ancora indietro. Va accelerata l’esecuzione, soprattutto per le Missioni 5 (Inclusione) e 6 (Salute), che richiedono uno sforzo straordinario. Ma l’idea di un fallimento complessivo del ‘Pnrr’ non è fondata: i dati dicono il contrario”.
Il dibattito ha messo in luce anche le future prospettive di programmazione post-2026, con una possibile nuova governance multilivello. Come ha ricordato Pacente: “Non vogliamo più essere solo esecutori di decisioni calate dall’alto. Il principio di sussidiarietà deve diventare centrale, e le città devono contribuire alla programmazione degli investimenti”.