“Pnrr”: Anac, Enti Locali non possono avvalersi di soggetti non qualificati come Centrali di committenza

Per l’acquisizione di forniture, servizi e lavori, nell’ambito del “Pnrr” e del “Piano degli investimenti complementari” (“Pnc”), gli Enti Locali non possono avvalersi di soggetti che non siano qualificati né come Centrali di committenza né come Soggetti aggregatori. Non è possibile nemmeno servirsi di soggetti che non risultino iscritti all’Elenco delle Amministrazioni aggiudicatrici e degli Enti aggiudicatori che operano mediante affidamenti diretti nei confronti di proprie Società “in house”. A chiarirlo un Comunicato del Presidente Anac, Giuseppe Busia, approvato il 1° febbraio scorso. 

Il Comunicato fa seguito alle numerose segnalazioni relative ai servizi espletati in favore degli Enti Locali nell’attuazione del “Pnrr” da soggetti che non sono Centrali di committenza né risultano iscritti al Registro delle Società “in house” gestito da Anac.

Come ricorda l’Autorità, il Decreto “Governance ‘Pnrr’” n. 77 del 31 maggio 2021, ha disposto la sospensione dell’obbligo di aggregazione solo per le procedure che non riguardano gli investimenti pubblici finanziati in tutto o in parte con le risorse del “Pnrr/Pnc”.

Quindi, a un soggetto non qualificabile come Centrale di committenza è precluso lo svolgimento di attività di centralizzazione delle committenze ossia: 

  • l’acquisizione di forniture o servizi destinati a Stazioni appaltanti; 
  • l’aggiudicazione di appalti o la conclusione di Accordi-quadro per lavori, forniture o servizi destinati a Stazioni appaltanti.

L’Autorità precisa inoltre che un Operatore economico privato può offrire attività di committenza ausiliaria (come, ad esempio, consulenze sullo svolgimento o sulla progettazione delle procedure di appalto, messa a disposizione di infrastrutture tecniche) ma nel rispetto dei princìpi previsti dal “Codice Appalti” per gli affidamenti diretti, nel rispetto del divieto di frazionamento artificioso degli appalti oltre che al rispetto del Principio di rotazione. Anac sottolinea che, ad esempio, risultano elusivi della disciplina ripetuti affidamenti nei confronti dello stesso soggetto e per lo stesso servizio da parte della stessa Stazione appaltante, in relazione ad un orizzonte temporale breve. Nell’ipotesi quindi in cui non sia possibile procedere all’accorpamento degli affidamenti, dovrà essere applicato il Principio di rotazione. Le stesse considerazioni valgono se si intendano affidare attività di supporto dei “Rup”: anche in questo caso gli affidamenti devono avvenire nel rispetto della disciplina del “Codice”. Infine, non è possibile, da parte degli Enti Locali, ricorrere a soggetti privi dei requisiti necessari per la qualificazione quale Società “in house”, ai fini del supporto tecnico-operativo per il “Pnrr”. Quanto alla clausola che impone all’aggiudicatario il pagamento del corrispettivo dovuto dalla Stazione appaltante per i servizi di committenza e le altre prestazioni correlate allo svolgimento di gara, le Stazioni appaltanti sono invitate a non prevedere nella documentazione di gara clausole che impongono ai concorrenti di assumere l’obbligo di pagare, in caso di aggiudicazione, direttamente al prestatore del servizio, il corrispettivo per il supporto che quest’ultimo ha assicurato alla Stazione appaltante.