In collaborazione con

“Pnrr”: Cultura, 300 milioni per la valorizzazione di Parchi e Giardini storici

Un investimento complessivo di 300 milioni di Euro per la rigenerazione e la valorizzazione di Parchi e Giardini storici italiani: è quanto ha approvato il Ministero della Cultura (Mic), nell’ambito della Linea 2.3 del “Pnrr Cultura”, con l’obiettivo di restituire nuova vita a luoghi di alto valore storico, artistico e ambientale.

Lo rende noto un Comunicato-stampa del Mic diffuso in data 27 ottobre 2025.

Promosso dal Ministro, Alessandro Giuli, il Piano punta a rafforzare l’attrattività urbana, sostenere la tutela della biodiversità e favorire la formazione di competenze specialistiche nella cura del verde monumentale. I Parchi e i Giardini storici infatti non rappresentano solo beni culturali, ma anche spazi di coesione e sostenibilità, capaci di migliorare la qualità ambientale e sociale dei Centri urbani.

Due linee di finanziamento

L’attuazione del Programma si è sviluppata attraverso 2 canali distinti di finanziamento.
La prima linea ha riguardato l’individuazione diretta di 5 grandi complessi storici per un totale di 98 milioni di Euro:

  • la Reggia di Caserta,
  • il Museo e Real Bosco di Capodimonte a Napoli,
  • Villa Lante a Bagnaia,
  • Villa Favorita a Ercolano,
  • il Museo nazionale di Villa Pisani a Stra.

La seconda linea invece è stata rivolta a Soggetti pubblici e privati – proprietari, possessori o detentori di Parchi e Giardini di interesse culturale – e ha finanziato 125 Interventi (59 su beni pubblici e 66 su beni privati) per un ammontare complessivo di 185 milioni di Euro.

Ulteriori 3 milioni di Euro sono stati destinati alla catalogazione nazionale dei Parchi e Giardini storici, con oltre 4.500 Schede in lavorazione all’inizio di ottobre 2025.

Formazione e competenze

Una quota pari a 8,3 milioni di Euro del finanziamento complessivo è stata dedicata alla formazione di giardinieri d’arte, figura professionale specializzata nella manutenzione e conservazione del verde storico.
Sono stati attivati più di 90 corsi in 13 Regioni (tra cui Emilia-Romagna, Toscana, Veneto, Lazio e Puglia), che hanno già portato alla formazione di 1.230 operatori.

I risultati

Su 130 interventi complessivi, oltre 100 sono già conclusi o in via di completamento, mentre i restanti si chiuderanno entro i termini previsti dal “Pnrr” (agosto 2026).

Altri articoli