PNRR: secondo il Premier servono controlli e semplificazioni per “proteggere” il “Piano”

Come si apprende da una Notizia pubblicata sul Portale “Italia Domani – ‘Piano nazionale di ripresa e resilienza’”, il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, è intervenuto il 25 maggio 2022 sul tema dei controlli e delle semplificazioni necessarie per “proteggere” il “Piano” presso ”Auditorium Giorgio Gaber” del Grattacielo Pirelli di Milano. L’intervento si è svolto all’interno del Convegno “Il ruolo della finanza nella lotta alla mafia” tenutosi in occasione del 30° anniversario della Direzione Investigativa Antimafia. Secondo il Premier, per “proteggere” il “Pnrr” serve semplificare le procedure, migliorare il Sistema di contrasto alle infiltrazioni, rafforzare i controlli: “ampliamo gli strumenti a disposizione dei Prefetti, come la prevenzione collaborativa, senza creare nuovi ostacoli per le Imprese. Per sconfiggere le mafie, lo Stato deve essere più presente laddove le mafie provano a sostituirsi alle Istituzioni. Per questo dobbiamo migliorare i servizi, le reti di assistenza sociale. E dobbiamo favorire l’occupazione, soprattutto tra i più giovani, creare opportunità, rafforzare i legami sociali, a partire dai contesti più marginali e svantaggiati. Sono obiettivi al centro dell’azione del Governo, in cima alle nostre priorità”.
Tra gli esempi citati vi è la confisca e la riconversione dei beni sottratti alla mafia.
“Il ‘Pnrr’ prevede un Programma di interventi da Euro 300 milioni, restituiamo questi beni alla Comunità per ospitare nuova edilizia residenziale pubblica, centri culturali per i giovani, asili nido e centri antiviolenza per donne e bambini. Istituiamo un Osservatorio permanente sui Beni sequestrati e confiscati, per garantire un’informazione affidabile e aggiornata”, ha aggiunto il Premier.
All’incontro è intervenuto anche il Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, che ha dichiarato: “con il ‘Pnrr’ ci attende un nuovo banco di prova, ma abbiamo tutti gli strumenti per impedire che le mani delle mafie possano infiltrarsi e allungarsi su risorse che invece devono essere destinate alla ripresa del nostro Paese a seguito dello shock pandemico di questi 2 anni”.